in particolare nel settore Energia, compresi contratti di fornitura di impianti industriali e linee di produzione in ambito internazionale, contratti per la realizzazione di impianti all’estero, contratti EPC, ovvero engineering, procurement and construction, ed EPCC, ovvero engineering, procurement, construction and commissioning). In questi casi l’oggetto del contratto è assai articolato e prevede che una delle parti, denominata contractor, sviluppi un progetto che implica l’utilizzo di determinate tecnologie per la parte di engeeniring (progettazione), provveda altresì all’acquisto di materiali, beni e servizi necessari per la realizzazione dell’impianto (procurement significa appunto “approvvigionamento”) e costruisca infine l’impianto (construction) per il committente secondo una formula “turn key” (chiavi in mano) con consegna dell’opera pronta per l’esercizio. L’EPCC, rispetto all’EPC, si differenzia in quanto il contractor in questo caso avrà anche il compito, per un determinato periodo, di gestire l’impianto sotto la propria responsabilità (commissioning). Normalmente, in queste tipologie di rapporto contrattuale, il contractor non svolge in prima persona tutte le attività ma si avvale di subcontractors, ovvero di soggetti terzi per la realizzazione di una parte delle prestazioni contrattuali. Le società italiane, nelle vesti di contractors, spesso forniscono in prima persona servizi di engineering and procurement, mentre si avvalgono di società terze, di solito imprese locali, per la fase di costruzione.